lunedì 7 dicembre 2009
Lettere al Presidente, un documentario di Petr Lom
Tra le tante informazioni riprodotte su penne USB, ultimamente vi è una tendenza verso i documentari che demistificano le dittature.Ne ho ricevuto uno eccellente, sulle lettere scritte dagli iraniani al presidente Ahmadinejad. Milioni di persone danno forma alle loro esigenze, dubbi, delusioni e miserie su un foglietto di carta con la speranza che questo uomo onnipotente dedichi un attimo del suo tempo a occuparsi dei loro problemi.
Le lettere vanno a finire in una sorta di ministero denominato "Centro di Processamento di lettere presidenziale," il non plus ultra della burocrazia. Esse sono separate in due gruppi da trattare: le lettere scritte da donne e quelle scritte da uomini. Lungi dal cercare di creare una infrastruttura di governo che aumenti la qualità della vita dei cittadini, un ministero insufficiente inghiotte milioni di fogli di carta per esacerbare nel la gente l'illusione del “leader salvatore” e continuare a gettare le basi del culto della personalità. Ma né Ahmadinejad legge le lettere nè le persone credono alle risposte: recentemente migliaia di giovani si sono mobilitati per le strade di Teheran per far pressione al cosiddetto benefattore perché riconoscesse che non aveva vinto le elezioni e chidergli di ritirarsi dalla Presidenza.
I grandi Messia del potere politico non credono che a loro stessi, noi, "le masse",non possiamo essere padroni del nostro destino, noi abbiamo la capacità di costruire la nostra vita, dobbiamo aspettare il futuro brillante promesso da loro che purtroppo non arriva mai . "Lettere al presidente" mi ha fatto ricordare le lettere scritte da alcuni dei miei vicini di casa quando ero una bambina, al Comitato Centrale del Partito con le loro esigenze. E’ da molto tempo che non sento che qualcuno ne abbia mandata una, sembra che qui a Cuba abbiamo smesso di credere nel nostro " Centro di processamento".
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