giovedì 17 dicembre 2009

Il sopruso





Non riesco a smettere di pensare che cosa farei se qualcuno bussasse alla porta di casa mia per togliere un pezzo del mio salotto, ma non trovo una risposta. Cerco di immaginare ciò che provano i miei amici a Pinar del Rio, ma non ci riesco.
Semplicemente ci sono momenti in cui l'oltraggio e il sopruso diventano ineffabili.

Denuncia di Karina Gálvez per Convivencia

Oggi mi ricordo degli espropriati di Cuba del 59 e 60. Vedere le proprietà di chi ha lavorato per anni cadere nelle mani di coloro che non avevano il diritto, sapevo che doveva essere stato molto difficile. Ma una cosa è sapere e un'altra è viverla.
Le parole del direttore della scuola dove lavoro, mi fatto ricordare i giorni da studente: Karina, prendi le tue cose e andiamo un attimo alla all’ufficio del Direttore. Non mi è mai passato per la mente il vero motivo. Sono rimasta più sorpresa quando il signore che mi aspettava mi ha detto che lui era il direttore di Scienze della Formazione della città di Pinar del Rio e che mi stava portando a casa, perché l'amministrazione comunale del catasto gli aveva chiesto di portarmici per alcune “formalità. Qualcosa di assolutamente insolito. Ho chiesto, mi sono stupita, mi sono allarmata, ma lui non diceva nulla.

SMS da
Dagoberto Valdés

– Confiscato il cortile di Karina. Stanno aprendo una porta accanto per costruire un magazzino di Cimex, perché le hanno confiscato il cortile.
- Inizia il rumore di nuovo. Aprono le fondamenta per costruire un muro di blocchi di cemento. Rumore durante la notte, torture psicologiche.
Capo dice agli operai che il muro deve essere finito per questa sera.

Solidarietà in
Generazione Y

*Il sopruso: ultimo disco di Los Aldeanos



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