lunedì 14 dicembre 2009

Notti in uniforme militare



 Chi va al cinema per il Festival del Cinema Latinoamercano in questi giorni, o semplicemente fa quattro passi lungo via 23, rimane sorpreso dalla presenza sempre crescente di personale militare.
  Ormai non sono  solo i poliziotti ma anche giovani vestiti con divisa verde oliva, saranno potenziali cadetti o fanno parte del servizio di leva?. Ho sentito di alcuni incidenti dai commenti di amici e conoscenti: adunate di ripudio, la cancellazione di eventi culturali promossi perfino in televisione, tra cui il Festival di Poesia senza Fine che ha luogo da anni ad Alamar.
  Come se non bastasse,  mi  raccontano delle urla offensive e umilianti.
   Le autorità, in divisa e non, hanno perfino malmenato i cittadini,  per far tacere gli  atti di manifestazione civica.
Ma al di là di tutto ciò che mi hanno raccontato, ho potuto verificare da vicino con i miei propri occhi, in solo due notti , degli incidenti che avrebbero lasciato a bocca aperta  i passanti.
Uno di essi ha avuto luogo all'ingresso del cinema La Rampa, che si è concluso con l'annullamento del film Anticristo, tanto atteso da molti. Ogni notte, con la volontà di controllare l'ingresso della folla al cinema, si radunano i poliziotti e militari sopra menzionati.
 Venerdì scorso ci sono stati degli spintoni tra il pubblico  e loro, più scaldati delle notti precedenti:volti aggressivi che si affrontavano, risate nel vedere come un agente non era in grado di controllare la situazione,qualcuno che cadeva per terra, perfino delle ciabatte perse sul pavimento.
 Siccome  non erano abbastanza per controllare la folla, hanno chiesto rinforzi  e un'altra volante è arrivata con un  buon numero di sbirri di ogni genere.Senza alcuna motivazione, hanno trascinato  un ragazzo di circa 20 anni verso la volante e  hanno  perquisito la sua borsa.
 Alcuni  amici del ragazzo  hanno chiesto rispettosamente una spiegazione del perché lo facevano, che dovevano dire dove lo portavano e perché, anche qualcuno ha chiesto le generalità dell'ufficiale.Si sono anche  avvicinate delle persone meno giovani domandando la causa dell'arresto.
Tanti hanno cominciato ad urlare che quello era abuso di potere, violazione della Costituzione, dando loro dei "linciatori".
 Un giovanotto del Ministero degli Interni,MININT, chiede chi gli ha dato del linciatore per dimostrargli che cos'è veramente un linciaggio.Sono rimasta allibita davanti a queste minacce di stupido bullismo.
L'ufficiale, un uomo di circa quarantacinque anni, a quanto pare era molto arrabbiato dalla piega che stava prendendo la situazione in  quel pezzo della strada. Ha cominciato ad innervosirsi e ho percepito  che diceva qualcosa al giovanotto  trattenuto in modo aggressivo. Nella  faccia dell'ufficiale c'era solo ira, il giovanotto ha risposto alla  sua domanda e lì per lì l'ufficiale lo aggredisce, mettendolo a suon di calci nella volante, portandoselo via.
 Gli amici chiedono agli spettatori radunati intorno di marciare verso la stazione della polizia vicina, dove avrebbero dovuto portare il giovanotto, per  far valere i suoi diritti.
 Alla fine  tutti si sono dileguati e,  come ho detto, il film non è stato proiettato quella sera.
Il giorno dopo, abbastanza tardi, esco dal cinema e passando per l'incrocio di via 23 e G, di ritorno a  casa,  guardo stupefatto il muretto rivestito di pietre per evitare che la gente che si raduna attorno, ci si sieda sopra .
Ma proprio sul bordo della strada c'è qualcosa di ancora più sorprendente.Ci sono circa cinque poliziotti, uno con una chitarra in mano, lo trovo molto strano, dal suo viso si capiva che non aveva alcuna intenzione di deliziarci con una canzone, il fatto è che gliela voleva sequestrare a uno dei ragazzi del gruppo intorno a lui .
 Dopo essere stata lì per circa mezz'ora ad ascoltare le richieste e le lamentele di coloro  che si sono aggiunti , i poliziotti hanno chiamato una volante che si è portata via  la chitarra e il suo proprietario alla stazione  della polizia locale.
È incredibile come una cosa così innocente come suonare la chitarra in un angolo dove si incontra una gran parte dei giovani dell'Avana sia un atto criminale e anche il fatto che si arroghino il diritto di confiscare l'oggetto di distrazione di questi ragazzi. Che qualcosa di così innocente come sedersi su un muretto a suonare delle canzoni  possa minacciare l'autorità è qualcosa di cui preoccuparsi.
   Cosa faranno?, confischeranno tutte le chitarre di coloro che intrattengono le loro notti e quella degli altri in questa città?
  Provocheranno costantemente l'impotenza di alcuni e la sfida di tanti altri che urlano  loro in faccia l'abuso di potere che commettono ogni giorno?

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