lunedì 18 gennaio 2010

La polvere!*


   Foto: Claudio Fuentes Madan


 Ho letto en La mala letra  questo articolo  sul controllo delle sostanze esplosive  a Cuba e ho ricordato  un'aneddoto della mia adolescenza, che si abbina bene con quello  Regina Coyula esprime.

 Quando avevo 18 anni andavo spesso a casa di un mio amico,  adesso casa sua si trova in Spagna , e trascorrevo dei pomeriggi con lui e sua madre. Era una famiglia piccola, ma con dei  dolorosi ricordi, che vivevano in una delle metà della casa perché l'altra metà- pianterreno,  era stato confiscata nei primi anni del trionfo della Rivoluzione.

 Il mio amico aveva appena finito il servizio militare e l'atmosfera era festosa, nonostante il suo corpo magro, la prova di due anni di malnutrizione, militarizzazione e preparativi per la "Guerra de Todo el Pueblo". Abbiamo deciso di eliminare con un sol colpo tutti i brutti ricordi della naia. Avremmo fatto una pulizia generale e avremmo buttato via tutto quello  che apparteneva alle forze armate. Ci siamo messi al lavoro e, in poche ore, due casse piene di uniformi, tazze, scatole e perfino documenti, sono  finiti enl  bidone della spazzatura all'angolo della via.

 Quella sera, mentre mangiavamo, un ufficiale della Polizia Nazionale Rivoluzionaria bussò alla porta.
  Dopo aver chiesto le nostre carte d'identità , averci interrogato sulle nostre attività,  averci  soprusato  un po' ed essersi preso  un caffè, ha confessato l'oggetto della sua imperiosa visita: nelle casse che aveva gettato nella spazzatura , avevano  trovato alcune scatole di proiettili. Il mio amico ha dovuto spiegare in dettaglio come mai  dopo l'addestramento di tiro al bersaglio  quelle apllottole non erano  servite perchè erano scadute e sono andate a finire nel suo zaino, dove  aveva dimenticato di toglierle. Sua madre ha dovuto firmare un documento  assurdo  il cui contenuto  non  riesco a ricordare, una sorta di impegno per la sicurezza della Patria.

Prima che l'uomo avesse  dato finalmente per conclusa   l'intervista-interrogatorio, non siamo riusciti a trattenere  la nostra curiosità: come avevano fatto a  trovare una scatola di proiettili in un sacchetto puzzolente all'interno di un bidone in un angolo sperduto dell'Avana e, inoltre,  come  sapevano che quel sacchetto appartenva  a noi?  Il poliziotto  ha risposto con orgoglio: "Abbiamo delle spie  in tutto il mondo, ce l'ha portato uno dei nostri subacquei,( persone che frugano nei bidoni dell'immondizia),  fate attenzione a cosa buttate via".


Nessun commento:

Posta un commento