mercoledì 13 gennaio 2010

L'angolo del pane


Foto:Claudio Fuentes Madan

L'incrocio tra via 23 e 12 è conosciuto da molte cose, tra cui il fatto che il pane
ci si può comperare in pesos, CUC (peso convertibile pari ad un dollaro) e con  la tessera di razionamento.

Sabato mattina si è scatenato un putiferio a causa del Pane: non bastava per vendere un pane a testa, non c'era niente nella panetteria non razionata, e le pasticcerie in valuta pregiata (CUC)  erano vuote  (neanche i dolci ce li avevano ).

 La versione popolare: no c'era farina, la versione ufficiale: ...?
 La cosa divertente è che nei negozi in  pesos convertibile non  ha aumentato la  solita carenza di  farina di grando duro, e la si poteva comperare   a "soli" 5 CUC il pacco da 5 Kg.

Mentre la temperatura si abbassa  la coda cresce  e si mescola con quella della fermata dell'autobus.
 In parallelo ai negozi in pesos convertibili, gli unici dove si possono acquistare la maggioranza dei
prodotti del paniere, le vetrine espongono i loro scaffali senza alcuna merce.

Nessuno sa cosa succede.
  I giornali  continuano a parlare  di Chavez, di  Colombia dell'aumento  della produzione agricola nazionale,
  la tv mostra delle fabbriche super produttrici che superano i loro piani annuali di produzione,
e la radio ripete come un  pappagallo  le riflessioni  di Fidel.
   I miei vicini, dalla coda del pane -teorizzano sulla nuova ondata di scarsità e bisogno.

 Guardo la lunga fila  in attesa sul marciapiede davanti a me e   ricordo la  volta in cui , in un paese lontano,
 la goccia che fece traboccare il bicchiere e finì per detronizzare un re fu , appunto, la carenza di pane.

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