Imagen: El Verdugo, por Luis Trápaga
Le sue mattine erano sempre uguali da molti anni: comperare farina sotto banco nelle panetterie dello stato, procurarsi le uova che i venditori ambulanti portano nei suoi zaini, contrattare il prezzo delle guayaba al mercato dei contadini in modo da poterne fare profitto. Con gli alti e bassi che dipendono dal grado di repressione contro le illegalità che ci siano, riesce a mantenere decentemente casa sua vendendo dei pasticcini.
Ma gli affari le si complicano troppo: Due volte ha dovuto passare delle torte alla vicina accanto attraverso la finestra del cortile perché le nascondesse quando sono arrivati gli ispettori della finanza. Grazie a Dio che non capita spesso!. Quando ce la fa, mette dei confetti sulle torte che le manda la sorella da Miami, dove ha una piccola pasticceria abbastanza prospera. Ha cominciato, come lei, nel 2000, facendo tutto da sola, ma con gli anni ha assunto un assistente e adesso ha un modesto affare che fornisce di dolciumi a buona parte del quartiere.
Mi racconta tutto con una nostalgia infinita, un'invidia sana di sua sorella dell'altra parte che è riuscita a farsi strada. Le chiedo se pensa che Raùl Castro farà qualche apertura economica, delle agevolazioni per le piccole imprese, permessi e quelle piccole cose che le renderebbero la vita più semplice. Ci ride su ma sembra che i suoi occhi piangano- Sono troppo vecchia, figliola, non me ne frega più nulla, mi sono stancata di aspettare.
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