martedì 9 febbraio 2010

L'università dell'Avana ed Io


Foto: Claudio Fuentes Madan, tomada durante el Festival de Música Electrónica de Rotilla

Non ho mai perso la voglia di studiare, ho l'illusa certezza che se continuo a studiare rimarrò sempre giovane,certo che il mio corpo non sostiene apertamente la mia teoria, ma ce la caviamo.
Quando ho iniziato questo blog nel 2008, stavo studiando Studi Socio Culturali presso l'Università dell'Avana, aveva deciso di ricominciare con le materie, le assegnazioni e gli esami un anno prima.

Mi piaceva l'apprendimento a distanza, facevo i miei riassunti a casa da sola sola e anche se il programma era arcaico, Filosofia e Società era in realtà il Marxismo, la psicologia ignorava Freud , e agli esami sono venute fuori delle domande sulla "Battaglia di Idee" ( propaganda ideologica ) e "I Cinque" ( cinque spie cubane catturate negli USA) che non erano certamente inclusi nel programma.Riuscivo a studiare saltando ostacoli, correndo a zig-zag ed ero la regina delle ambiguità nelle mie risposte.

Ma dopo un anno mi sono stufata, ho perso la voglia: non era più divertente sentire nelle lezioni del professore di Filosofia che il Marxismo entrò in crisi a causa di "alcuni errori tattici di Stalin" , né alla professoressa di psicologia usare esempi presi dalle soap opera brasiliane.
Me ne sono andata, anzi, come diceva mi madre, ho claudicato.


Sapevo che mi sarebbe mancata la scuola, ma io sono ottimista.
C'è più tempo che vita, ancora sogno di laurearmi in Filosofia presso l'Università degli Studi dell'Avana ... quando questa avrà riacquistato la sua autonomia.
Nel frattempo, a casa di Yoani Sanchez l'insegnante Vallin e Dagoberto Valdés offrono le conferenze che non ho mai sentito presso la mediocre sede Sede Universitaria , forse un giorno l'insegnamento superiore ritroverà il suo stato intellettuale.

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