Dopo l'Odissea che può diventare connettersi a Internet, avere quattro o cinque proxy per aggirare la censura imposta dal governo, aver rinunciato a Skype pochi mesi fa e, letteralmente,navigare contro corrente (50kb al massimo seconda); trovare dei poster come quello di questo post è piuttosto deludente.
È per questo che la revoca di alcune sanzioni imposte a Cuba, Iran e Sudan, annunciata dal Dipartimento di Stato degli USA-per facilitare l'accesso dei cittadini alla rete Internet è, a mio avviso, imprescindibile.
La voce delle persone ,e non quella dei loro governi, è quella che lotta per fare strada nella rete; Internet è lo spazio di coloro che non hanno libertà di parola e di stampa.
Vi è inoltre la questione delle giustificazioni: a Cuba non c'è Internet a causa del blocco economico americano.
Perchè mai dare degli alibi a uno Stato?
Sono convinta che ogni sanzione imposta a Cuba è un'arma per giustificare la mancanza di libertà del popolo.
L'accesso all'informazione è un pericolo per il governo cubano, limitarlo semplifica il suo lavoro e riduce le piccole fonti di libertà dei cubani.
In questa isola non c'è Internet, perché il governo cubano ne ha paura, la prova di qusto sono i numerosi siti bloccati, le difficoltà di accesso e la polizia informatica.
Qualsiasi gesto che serva a giustificare questa triste realtà è, credo, una sciocchezza.
Comunque il tempo ci dirà se il mio scetticismo è valido, Vi è il cavo a fibra ottica tra Cuba e Venezuela, continuo a trovare qualche analogia mitologica con il filo di Arianna, chela salvò dalle grinfie del Minotauro.
Nessun commento:
Posta un commento