martedì 23 febbraio 2010
La morte di Orlando Zapata Tamayo
Questa mattina mi ha telefonato Berta, la sorella di Antunez, e mi ha raccontato l'agghiacciante dialogo intrapreso dalla madre di Orlando Zapata Tamayo con un funzionario della sicurezza dello Stato:
- Reina, ho una buona e una cattiva notizia.La buona notizia: Suo figlio sarà ricoverato in ospedale, la cattiva: è molto grave.
Bisogna essere crudeli, vili e spregevoli per dire questo a una madre.
Bisogna essere spietati, insensibili e stupidi per lasciare morire di fame un essere umano.
E bisogna essere molto, ma molto diabolici, per togliere la vita a un uomo a causa dei suoi principi.
Nella sua morte c'è tutta la vergogna di questi cinquatun anni di paranoici, silenziati, spaventati, scomparsi, annegati e morti assiderati.
In essa c'è il grido di tre generazioni che si sono perse e si sono dimenticate di quella parola meravigliosa che tanto avvolge: Libertà.
In essa c'è l'eredità di questa assurdamente lunga rivoluzione cubana : i nostri principi morti o morti coloro che hanno lottato per essi.
Oggi è un giorno di lutto.
Il mio più grande desiderio è che domani, quando il 23 febbraio comparirà sui nostri ciclici calendari , siamo in tutto il paese di lutto nazionale.
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Memoria e gloria per tutti i martiri della libertà. Memoria e gloria per Orlando Zapata Tamayo.
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