mercoledì 13 ottobre 2010

Riciclare

Carne
Foto: Claudio Fuentes Madan

   Una delle nuove "attività"  approvata dal governo cubano è stata la controversa "riciclatori- venditori di materie prime."
   Questa dura "impresa privata" raggruppa i mendicanti dell'Avana che sopravvivono raccogliendo ciò che il resto della società butta via.
   Qualche anno fa,  Claudio Fuentes Madan stava facendo una serie di dipinti utilizzando materiale di scarto della città  e ha avuto modo di essere in contatto con molti di questi uomini e donne che mangiano letteralmente dalla spazzatura.
 La maggior parte di loro sono "senza tetto" - e senza la possibilità di poter comprare una casa perché a Cuba la compravendita di immobili   è vietata  per i cubani. Dormono nei  luoghi più sinistri della città : aree  distrutte degli ospedali, edifici abbandonati dichiarati inabitabili per rischio di crollo, parchi lontani dal centro  e nelle "favelas" (letteralmente: arriva e metti su. ndT) che ormai fanno parte del paesaggio urbano.
   Spesso vivono come "clandestini", una legge "stalinista"  impedisce  ai cittadini che non sono nati nella capitale di rimanere in città  se non dispongono di un indirizzo di domicilio o residenza.
    Per prevenire le malattie, mi racconta Claudio, versano del gasolio o del  cherosene nell'acqua che utilizzano per farsi la doccia, che fanno  in casa di un conoscente pagando in anticipo un canone ragionevole per l'utilizzo dei servizi sanitari.
   Sono  questi gli  esseri umani che d'ora in poi dovranno pagare una percentuale dei loro profitti allo stato cubano.E' così sadico che si fa fatica ad immaginarlo.Viene voglia di coprirsi gli occhi con entrambe le mani, come nelle scene sanguinose dei film horror. Solo che non è un film, è ciò che resta dell'economia socialista.
   Viene da chiedersi come  mai  questo affare  è così  prospero - non riesco a pensare ad un altro aggettivo - a tal punto che lo stato ha deciso di prendersi una percentuale  dei profitti ricavati.
  Penso che l'educazione civica, questa  leggendaria materia che i  miei genitori hanno studiato a scuola elementare ed io no, ha perso il suo significato semantico a Cuba.Le persone non si sentono responsabili del riciclaggio dei rifiuti che generano : se lo stato ha bisogno di materie prime che se la cavi come può!.
  Ecco perché i punti di raccolta di materie prime soffrono di abbandono sociale e solo i "subacquei" ( persone che frugano nei cassonetti dell'immondizia per   fare la raccolta differenziata e venderla nei punti di raccolta. NdT) si occupano della raccolta delle bottiglie di  plastica e  delle lattine.
   L'altro giorno un amico ha raccolto  tutte le bottiglie che aveva accumulato per anni  e ha deciso -paradigma del nuovo uomo- di portarle al punto raccolta più vicino. Al suo arrivo  ha scoperto che sarebbe dovuto tornare  indietro con tutto il  "materiale riciclabile", perché non l'aveva portato  in un sacchetto. All'alba dello stesso giorno, ha consegnato tutto ad una ragazza   che con  un carrello  faceva la raccolta  porta a porta . Lei aveva cambiato il suo orario di lavoro dalle  tre di pomeriggio alle tre del mattino
 

1 commento:

  1. Tristissimo. Ne aveva parlato tempo fa anche Yoani Sanchez. Io in italiano li avevo denominati "palombari", ma va bene anche "subacquei". Ciao

    Gordiano

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