Foto: Claudio Fuentes Madan
Una delle nuove "attività" approvata dal governo cubano è stata la controversa "riciclatori- venditori di materie prime."
Questa dura "impresa privata" raggruppa i mendicanti dell'Avana che sopravvivono raccogliendo ciò che il resto della società butta via.
Qualche anno fa, Claudio Fuentes Madan stava facendo una serie di dipinti utilizzando materiale di scarto della città e ha avuto modo di essere in contatto con molti di questi uomini e donne che mangiano letteralmente dalla spazzatura.
La maggior parte di loro sono "senza tetto" - e senza la possibilità di poter comprare una casa perché a Cuba la compravendita di immobili è vietata per i cubani. Dormono nei luoghi più sinistri della città : aree distrutte degli ospedali, edifici abbandonati dichiarati inabitabili per rischio di crollo, parchi lontani dal centro e nelle "favelas" (letteralmente: arriva e metti su. ndT) che ormai fanno parte del paesaggio urbano.
Spesso vivono come "clandestini", una legge "stalinista" impedisce ai cittadini che non sono nati nella capitale di rimanere in città se non dispongono di un indirizzo di domicilio o residenza.
Per prevenire le malattie, mi racconta Claudio, versano del gasolio o del cherosene nell'acqua che utilizzano per farsi la doccia, che fanno in casa di un conoscente pagando in anticipo un canone ragionevole per l'utilizzo dei servizi sanitari.
Sono questi gli esseri umani che d'ora in poi dovranno pagare una percentuale dei loro profitti allo stato cubano.E' così sadico che si fa fatica ad immaginarlo.Viene voglia di coprirsi gli occhi con entrambe le mani, come nelle scene sanguinose dei film horror. Solo che non è un film, è ciò che resta dell'economia socialista.
Viene da chiedersi come mai questo affare è così prospero - non riesco a pensare ad un altro aggettivo - a tal punto che lo stato ha deciso di prendersi una percentuale dei profitti ricavati.
Penso che l'educazione civica, questa leggendaria materia che i miei genitori hanno studiato a scuola elementare ed io no, ha perso il suo significato semantico a Cuba.Le persone non si sentono responsabili del riciclaggio dei rifiuti che generano : se lo stato ha bisogno di materie prime che se la cavi come può!.
Ecco perché i punti di raccolta di materie prime soffrono di abbandono sociale e solo i "subacquei" ( persone che frugano nei cassonetti dell'immondizia per fare la raccolta differenziata e venderla nei punti di raccolta. NdT) si occupano della raccolta delle bottiglie di plastica e delle lattine.
L'altro giorno un amico ha raccolto tutte le bottiglie che aveva accumulato per anni e ha deciso -paradigma del nuovo uomo- di portarle al punto raccolta più vicino. Al suo arrivo ha scoperto che sarebbe dovuto tornare indietro con tutto il "materiale riciclabile", perché non l'aveva portato in un sacchetto. All'alba dello stesso giorno, ha consegnato tutto ad una ragazza che con un carrello faceva la raccolta porta a porta . Lei aveva cambiato il suo orario di lavoro dalle tre di pomeriggio alle tre del mattino
Tristissimo. Ne aveva parlato tempo fa anche Yoani Sanchez. Io in italiano li avevo denominati "palombari", ma va bene anche "subacquei". Ciao
RispondiEliminaGordiano